Un azzurro scalzo in cielo
Il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
Al centro tu poggiata sui ginocchi
E il vento ed i capelli sui tuoi occhi...
Qui l'ombra cade giù dalla tua mano
Un orizzonte di cani abbaia da lontano
Tu aggrappata alla ringhiera
Di una tenera e distratta primavera...
Pomeriggio lento e un po' svogliato
Maggio è andato via... Un dito sotto il mento
E gli uccelli fuggono infilando il verde
Dove la città si perde...
Sopra un foglio di carta vetrata
Luglio e tu sdraiata
Tu sporca di baci e sabbia
A cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie...
In quest'altra stiamo insieme
E come ridi di gusto e fino a soffocarti
Io stringevo agosto e te
Bevendoti con gli occhi miei per non scordarti...
E ancora tu tra file di alberi
Che cuciono colline di uva bianca
Tu sei stata un giorno intero a bere vino
E un contadino col bicchiere in mano lì vicino...
Foglie arrugginite in fondo al viale
E nuove voglie e tu qui sei venuta male
La tua faccia un po' tirata
E una risata senza più allegria e incoscienza...
L'aria acerba della domenica mattina
Sopra l'erba tu e lacrime di brina
Guance colorate mentre sbucci
Arance e stupide bugie...
Resta lì
Non muoverti
Sorridi un po'
Adesso voltati...
Fai così
Appoggiati
Non dire no
Amore guarda qui...
Gennaio e il fiato grosso scalda le parole
Il sole andava giù cielo di marmo rosso
Tu un po' nera contro quella sera
Che scavava il nostro addio e scappava...
La pioggia fina salta sopra i marciapiedi
Noia meschina e tu tu guardi ma non vedi
Che è finita e tra le dita
Non ci sono che fotografie...
Un azzurro scalzo in cielo
Il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
Al centro tu poggiata sui ginocchi
E gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi...